di Fabrizio Caccia
Il segnale dell’ambasciatore russo presso la Santa Sede dopo il colloquio di Francesco con il Corriere. L’omogolo ucraino: forte messaggio dal Pontefice
«Anche io sono un prete, che cosa posso fare? Faccio quello che posso. Se Putin aprisse la porta...». Le parole al Corriere del Papa dolorante, che soffre per il suo ginocchio e per il destino del mondo, hanno toccato molti cuori e aperto forse qualche spiraglio.
Fermare la guerra in Ucraina è il suo pensiero dall’inizio. «Ma io prima devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin», ha detto Francesco al direttore Luciano Fontana.
E la prima risposta è arrivata subito ieri da vicinissimo, via della Conciliazione numero 10, la sede dell’ambasciatore russo in Vaticano, Aleksandr Avdeev, che al cronista Sergey Startsev dell’agenzia di stampa Ria Novosti ha dichiarato: «In qualsiasi situazione internazionale, il dialogo con il Papa è importante per Mosca. E il Pontefice è sempre un gradito, desiderato, interlocutore».
Solo pochi giorni fa la Marina degli Usa ha ammesso l’autenticità del video di un Ufo filmato il 15 luglio del 2019 dal personale a bordo della nave militare USS Omaha. L’oggetto, di forma cilindrica, oscilla a pelo d’acqua e si immerge nelle acque dell’Oceano.
Sembrerebbe che la verità sulla realtà della visita extraterrestre sulla Terra finalmente venga affrontata in modo serio, visto che a giugno sarà presentato un rapporto dei servizi segreti statunitensi sugli avvistamenti di oggetti non identificati. Anche l’ex presidente degli USA Barack Obama, intervistato al Late Late Show della Cbs, condotto da James Corden, ha parlato degli avvistamenti di oggetti non identificati e di possibilità di vita extraterrestre, secondo lui “Esistono davvero e vanno presi sul serio”: “la verità è che spesso abbiamo trovato oggetti nei cieli dei quali non sappiamo spiegare la natura. Non sappiamo come fanno a muoversi in quel modo, con quelle traiettorie. Quindi bisogna continuare ad indagare per capire di cosa si tratta”.